Chi insegna ai ragazzi le competenze per vivere in salute?


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Una volta, ai ragazzi che si affacciavano al mondo del lavoro si chiedevano solide hard skills, il resto non contava. Poi, ci si è accorti che le soft skills sono abilità imprescindibili per dialogare in un mondo compelsso. Ora, si cercano giovani equipaggiati anche di life skills, alias “competenze di vita”. Ma chi gliele insegna? A guardare i dati drammatici sulla fragilità dei Millennials, nessuno.

L’Organizzazione mondiale della sanità ne individua una decina: consapevolezza di sé; gestione delle emozioni; gestione dello stress; comunicazione efficace; relazioni efficaci; empatia; pensiero creativo; pensiero critico; prendere decisioni; risolvere problemi. Secondo l’associazione LifeSkill® Italia si possono riassumere in tre aree: competenze emotive, competenze relazionali, competenze cognitive. In sostanza, sono quell’insieme di abilità che permettono alle persone di affrontare le sfide della vita quotidiana.

naturaEbbene, alla base dello sviluppo delle life skills c’è la salute psico-fisica dell’individuo, che dipende in primis dall’adozione di stili di vita salutari sin da bambini. Ecco perché è nato il progetto “Natura che cura!“, l’iniziativa di educazione al benessere e alla cura rivolta alle scuole primarie (in particolare alle classi terze, quarte e quinte) e secondarie di I grado, promossa da A.M.I.O.T., l’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, con il supporto creativo di CivicaMente e il contributo incondizionato di Guna. Dopo il successo dell’edizione 2016-2017, che ha visto l’adesione di 136 scuole su tutto il territorio italiano e il coinvolgimento di 12.699 studenti, è appena stata lanciata l’edizione 2017/2018 aperta alle prime 300 scuole che si iscriveranno entro il 13 ottobre 2017.

Secondo la dott.ssa Caterina Strangio, uno degli 80 medici A.M.I.O.T. che hanno partecipano al progetto: «Fare educazione alla salute oggi significa rendere consapevoli i ragazzi, le loro famiglie e gli insegnanti di quanto sia importante liberare il nostro corpo dalle tossine che incameriamo attraverso l’inquinamento del mondo in cui viviamo, in primis, dell’acqua, dell’aria, del cibo, prima dell’insorgere di malattie». La base della omotossicologia o medicina dei bassi dosaggi, che nasce negli anni 30’ come una concezione innovativa dell’omeopatia, sta proprio nell’eliminazione delle “omo-tossine” endogene ed esogene che superano la soglia di allarme, attraverso delle terapie che stimolano i meccanismi di autoguarigione dell’organismo.

«E’ stato dimostrato scientificamente – spiega la dott.ssa Strangio – che i microbioti intestinali influenzano il cervello spingendolo ad assumere sostanze che li nutrono. Ad esempio, la candida si ciba di zucchero e lievito di birra. Se noi la alimentiamo con una dieta non corretta, di fatto, aiutiamo i batteri a prendere il sopravvento sul nostro corpo, invece di andare a incrementare la risposta immunitaria dell’organismo». La risposta, insomma, sta nella natura. Peccato che distruggendola, passo dopo passo, stiamo mettendo in serio pericolo il benessere dell’uomo.

Il tema così di attualità da essere entrato nelle agende politiche di molti paesi, compresa l’Italia. Con la riforma del bilancio dello Stato (legge n. 163/2016), il governo ha introdotto i 12 indicatori di benessere equo e sostenibile, detti BES, individuati dall’Istat, nei documenti di programmazione economica e di bilancio, integrando quindi la dimensione economica con quella relativa alla qualità della vita. A partire dal 2018, quindi, i 12 indicatori BES, adottati con decreto del Ministro dell’economia e finanze, saranno inclusi nell’esercizio di simulazione di impatto delle politiche.

Contribuire quindi alla diffusione di una cultura del benessere tra i più giovani non può che far bene. Il progetto consiste in un percorso che parte da un’originale lezione, della durata di circa due ore, tenuta un Medico Chirurgo esperto in Medicine di origine biologico-naturale, utilizzando uno strumento multimediale fondato sull’approccio educativo Open Mind®, capace di coinvolgere i ragazzi e stimolare il loro pensiero creativo. Il kit didattico si completa poi di un booklet informativo e un divertente quiz interattivo per la classe, mentre ogni studente avrà a disposizione un opuscolo da portare a casa, dedicato ai genitori. E naturalmente non manca il concorso per premiare le migliori idee e i lavori di gruppo delle classi partecipanti.


A questo link l’ebook “Back to School” scritto dagli autori di Alley Oop è scaricabile gratuitamente:

http://www.ilsole24ore.com/art/generico/2017-09-19/ebook_alley_oop_back_to_school_20170920_20170919_194202.shtml

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