Mai più mantenute: per le donne italiane è ora di diventare indipendenti

divorzio-in-comune-coniuge-sostituto-delegatoIl divorzio non sancisce solo la fine del rapporto personale, ma anche di quello patrimoniale tra gli ex coniugi. E’ quanto consegue dalla sentenza 11504, depositata ieri dalla Cassazione. Il parametro del mantenimento del “tenore di vita matrimoniale” lascia il posto a un “parametro di spettanza” basato sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede. Sposarsi, scrive la Corte, è un «atto di libertà e autoresponsabilità». Benvenuti e benvenute nel terzo millennio.

In pratica, il coniuge economicamente più debole – di solito la donna – non potrà più aspettarsi di essere mantenuto per tutta la vita dal coniuge economicamente più forte – di solito l’uomo. Non potrà aspettarselo dopo la separazione, ma forse comincerà a farci i conti da prima. Conseguenze e precauzioni:

money1) sposarsi non è più “sistemarsi”. Sparisce il principe azzurro, le donne si preoccuperanno di essere economicamente indipendenti sin da subito, anche se si sposano: questa secondo me è un’ottima notizia. Scegliersi, sposarsi, fare una famiglia sono atti di libertà e tali devono restare: e la libertà è sempre impossibile se una delle due parti dipende dall’altra.

2) Le donne dovranno imparare a negoziare. Le donne che non lavorano, o quelle che lavorano ma fanno meno carriera o sono pagate meno a causa di disparità di trattamento o del fatto che si occupano anche della famiglia, al momento del divorzio non potranno contare su alcuna integrazione del proprio reddito da parte dell’ex coniuge, non ne avranno diritto. Soluzione (in attesa che l’Italia avanzi nella sua capacità di impedire le disuguaglianze di genere): le donne devono imparare a negoziare col proprio coniuge – ovviamente molto prima di decidere di separarsi, anzi proprio quando si decide di sposarsi: è quello il momento giusto per pianificare al meglio l’eventuale fine – un corrispettivo economico se sono loro a sacrificare parte del proprio reddito per dedicarsi alla famiglia. Se è lei a dedicare più tempo a casa e famiglia e per questo a guadagnare meno, parte dello stipendio di lui deve finire sul conto di lei, e non sul conto di lui usato “per lei”.

Ne consegue anche che le donne dovranno sapere molto di più a proposito del reddito familiare. Dovranno dare un valore al proprio lavoro familiare, dovranno saper negoziare. Tutte doti che si riveleranno utili sia nel rapporto di coppia che nel mondo del lavoro. Basta pranzi gratis, è questa la notizia. Ma attenzione perché, se le donne sapranno interpretare bene la fine di questa era, i primi pranzi gratis a finire saranno proprio quelli degli uomini che guadagnano di più perché trascurano completamente le attività familiari… e sono ancora convinti che il reddito che ne deriva spetti tutto a loro di diritto.