Per le professioni del futuro bisogna studiare filosofia

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Ci sono domande a cui Google non può rispondere. Ma la capacità di saper ragionare adeguatamente e rispondere a quelle domande potrebbe essere una delle chiavi per preparare i ragazzi di oggi alle professioni di domani. Perché se molte delle professioni attuali saranno sostituite dalla tecnologia e dalla robotica (secondo la previsione che nel 2013 è stata effettuata da un gruppo di economisti della Oxford University più della metà dei lavori nei prossimi 20 anni), quello che distingue l’uomo dai computer sarà il vero valore aggiunto, anche nelle professioni del futuro. Per questo, ai lavori di domani, sarà richiesto di spaziare su più campi, di riuscire a mettere insieme più competenze e saperi. E, a sorpresa, un aiuto potrebbe arrivare, già nelle scuole, dalla filosofia. Come hanno deciso di fare in Irlanda.

La domanda da porsi è quindi come deve cambiare l’istruzione in previsione futura e cosa serve davvero ai ragazzi e alle ragazze di oggi, per diventare gli uomini e le donne di domani. In Irlanda il presidente della Repubblica, Michael Higgins, ha risposto decidendo di introdurre la filosofia come materia di studio già dai dodici anni d’età. Pare che l’iniziativa sia nata dopo un dibattito sul tema della perdita di posti di lavoro e dei cambiamenti in atto nella società irlandese. Così, dallo scorso settembre, la filosofia, in Irlanda, entra a far parte dell’elenco delle materie “irrinunciabili”. E già è in discussione la sua introduzione nelle scuole elementari. Dunque, la filosofia può fornire agli studenti gli strumenti utili al ragionamento e alla risoluzione dei problemi?

“Cosa sono i sogni?” “Chi sono io?” “Cosa è il destino?”: non è mai troppo presto per porsi domande importanti e con lo studio della filosofia i bambini possono essere invitati a riflettere e a confrontarsi, in maniera diretta, su questioni tipiche della discussione filosofica. Concetti come la vita, la gioia, l’amore, la tristezza, la diversità, la pace, la speranza, il tempo, lo spazio, il futuro possono diventare tema di dibattito e confronto e, grazie alla mediazione dell’esperto, diverranno parte del bagaglio di esperienza di ciascun alunno. Insomma, la filosofia, per anni considerata materia “inutile” o relegata esclusivamente nei licei a indirizzo umanistico, riacquista uno spazio importante, diventando una disciplina indispensabile per l’acquisizione del probelm solving, alla stessa stregua della matematica.

In Italia dal 2015 è nata un’associazione culturale “FilosofiaCoiBambini”, che si occupa di diffondere e custodire il metodo educativo originale di approccio “filosofico” all’istruzione, sin dalla scuola dell’infanzia. L’idea arriva da Pesaro da Carlo Maria Cirino e Cecilia Giampaoli, che hanno creato dei laboratori esperienziali, dapprima privati, poi aperti al pubblico. “FilosofiaCoiBambini” è oggi una realtà nazionale che vanta 
un numero crescente di scuole dell’infanzia e primaria
che già adottano la sperimentazione (più di 30 
Istituti Scolastici in Italia ed Europa
 solo alla fine del 2015).

L’immaginazione è alla base del metodo. Senza immaginazione, non andremmo lontano. E’ l’immaginazione che ci spinge a creare le cose, a capirne le funzioni, ad approfondire la curiosità innata, a sperimentare. Immaginare è la base del fare e del saper creare e allenare i bambini all’immaginazione, significa potenziare la loro area cognitiva ed emotiva. Il metodo filosofico è, dunque, entrato in molte scuole italiane, attraverso progetti sviluppati da docenti “filosofi”, formati attraverso training, corsi e laboratori. La filosofia, secondo gli sviluppatori di questo metodo, insegna ai bambini ad utilizzare il controfattuale, allenando così, la loro capacità di immaginare mondi possibili e di trovare soluzioni a problemi concreti e astratti.

  • Carmen Ratti |

    La filosofia serve ad affinare la logica…non è poco davvero!

  • Franco Alessandrini |

    Ho scoperto questa discussione. Domanda : è già chiusa? Se sì si possono conoscere i risultati?,.Grazie ed in attesa nonchè a disposizione Cordialità da Franco Alessandrini

  • Tiziano |

    A mio avviso è il concetto di fondo a non essere chiaro.
    La scuola non deve porsi come obiettivo quello di incanalare adolescenti nel mondo del lavoro, bensì formulare l'”uomo” e sostenerlo con la conoscenza in modo tale da poter effettuare scelte con consapevolezza.
    Prima ancora di essere gran medici, noti avvocati o semplici mendicanti la scuola deve far emergere la nostra primordiale peculiarità, quella di “essere umani”.
    La Filosofia a maggior ragione è ben distante da concetti di tecnica e lavoro.
    Saluti, Tiziano

  • Tiziano |

    A mio avviso è errato il concetto di fondo.
    L’istruzione non si prefige come scopo quello di prepare giovani nel mondo del lavoro, bensì di formare “l’uomo” e donargli il sostegno della conoscenza in modo tale da poter effettuare scelte consapevoli.
    Prima ancora di divenire illustri avvocati, medici o mendicanti, la scuola dovrebbe illuminarci sulla nostra principale peculiarità quella di “essere umani”.
    La filosofia dunque è ben distante dal doversi imporre di preparare uomini nel mondo della tecnica.
    Saluti

  • Resyfarne |

    Condivido pienamente

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