Informatica sarà lei! Un sito per ragazze che puntano al settore con la piena occupazione femminile (100%)

imageC’è Marta, 23 anni, che l’ha scelta «perché  guardando al futuro vedevo nell’Informatica la nuova scienza che avrebbe cambiato il mondo». E Valentina, 22 anni  e «un diploma di maturità preso al liceo classico linguistico, dove la matematica – tantomeno l’informatica – non è certo materia d’indirizzo. Ma avevo voglia di mettermi alla prova, di entrare in questo mondo che mi era totalmente sconosciuto ma che mi incuriosiva molto, pur sapendo che la strada non sarebbe stata affatto facile. Le difficoltà, soprattutto il primo anno, sono state molte! In particolare perché di programmazione non sapevo assolutamente nulla. Ma con un po’ di testardaggine e vivendo in un ambiente positivo grazie alle amicizie strette in aula, tutto è stato possibile!».

imageAncora, c’è Sara, che in Informatica ha preso il diploma, e racconta: «Non ho avuto grosse difficoltà nel corso dei miei studi, nonostante l’ambiente prettamente maschile e gli argomenti di studio tutt’altro che banali. Ci vuole una buona dose di pazienza e determinazione per superare gli ostacoli accademici e burocratici, ma alla fine se ne esce con grande soddisfazione. Consiglio alle ragazze di non escludere a priori questo campo a causa della matematica, o del fatto che sia poco femminile o troppo complesso. L’informatica fornisce diversi sbocchi professionali, in molti dei quali è necessaria una buona dose di creatività e capacità di risolvere problemi, abilità che a noi donne di certo non mancano, anzi…».

Donne e ragazze che su un sito dal nome vigoroso – Informatica sarà lei! – trasmettono  la voglia di  provarci: il progetto nasce all’università Ca’ Foscari con la Commissione Pari Opportunità della Regione Veneto, ed è coordinato da Agostino Cortesi: «Vogliamo informare, far sapere quante nuove professioni possa aprire questo percorso di studi, in settori che vanno dalla sanità all’intrattenimento fino all’industria in senso stretto. Professioni che richiedono capacità che non mancano alle donne: capacità di lavorare in team, problem solving, multitasking, ma anche creatività, mediazione, fiducia».

Le tecnologie informatiche portano aria nuova dappertutto. Web tv, social network, internet ma costituiscono straordinarie opportunità di inserimento lavorativo e di crescita professionale, senza barriere tra uomini e donne. E i dati mostrano che l’impegno richiesto viene ripagato: nell’informatica il gender gap è positivo, vale a dire che le laureate italiane raggiungono la piena occupazione (100%) a tre anni dalla laurea (i maschi sfiorano il 90%). Lo stipendio premia invece ancora il genere maschile, ma con uno scarto contenuto (10% in meno) decisamente inferiore a quello di altri settori.

Il progetto del dipartimento di Informatica a Venezia offre (anche su Facebook) video interviste e testimonianze, sia di studentesse che si professioniste affermate: parallelamente vengono organizzati incontri nelle scuole superiori per ragazze, insegnanti e genitori, determinanti nella scelta. I contenuti del sito sono stati sintetizzati anche in un breve video d’effetto, e dal Veneto il sito si è allargato alle storie di informatiche di tutta la penisola, e non solo: «L’Università Ca’ Foscari è in rete con molte realtà italiane, europee e globali che sono attive su questi temi, quali EWMD (European Women Management Association),   Girls in Tech, StemettesWISTER, e sta sviluppando progetti europei per continuare ed ampliare il lavoro su questi temi nei prossimi anni», dice Maria Sangiuliano, consulente a Ca’ Foscari per nuove progettazioni sui temi gender & STEM.

Perché, come dice  Laura, un’altra delle intervistate per il sito web:

«La tecnologia non coinvolge sempre e soltanto gli uomini, come i luoghi comuni ci fanno credere. Informatica non significa soltanto scrivere del “codice”, essa è ovunque e significa passione, creatività, intuizione, interazione nel sociale; ma soprattutto ci aiuta ad avere una visione del mondo lungimirante per rivoluzionare il modus pensandi abituale della gente. Cosa vorrei fare da “grande”? Lavorare nel mondo delle reti e della grafica per sfruttare il mio lato creativo ed interattivo. In bocca al lupo ragazze!».

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