La cantante Noa accanto a Emergency per un ospedale in Afghanistan

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Due occhi neri profondi, un sorriso di una dolcezza disarmante, così Noa si presenta alla conferenza stampa indetta prima del suo concerto a Villa Arconati e organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Pace del Comune di Bollate. “La bellezza salverà il mondo come scrisse Fedor Dostojevskij e penso che sia vero” esordisce la cantante israeliana in Italia per una serie di concerti. La bellezza è il tema cardine dell’evento e viene declinata in tutte le sue forme dalle protagoniste della conferenza stampa. Come infatti racconta Noa: “la musica è bellezza, da sola però  non può cambiare il mondo. Ma può farlo insieme ad altro. Quando la gente ascolta la musica, la musica riesce ad aprire i loro cuori e la loro mente. Le persone, quindi, diventano aperte al cambiamento. Quello è il momento in cui si deve agire. Tutti abbiamo responsabilità su quanto accade nel mondo e dobbiamo scegliere se stare dalla parte della forza oscura o dello Jedi”.

_mg_2415E Noa questa responsabilità se l’assume concretamente, perché per ogni biglietto acquistato al concerto un euro è stato devoluto al “Centro medico chirurgico e al potenziamento del Centro di Maternità” di Emergency ad Anabah in Afghanistan. Ad affiancare Noa durante la presentazione del progetto ci sono anche Sonia Corain (responsabile della comunicazione della Fondazione Augusto Roncilio di Villa Arconati), Lucia Albrizio (assessore della Cultura e della Pace del comune di Bollate) e Rossella Miccio (presidente di Emergency).

È Sonia Cardin la prima a descrivere il concerto come un momento di bellezza in una cornice meravigliosa come la Villa Arconati di Bollate. Lucia Albrizio invece con grande entusiasmo tratteggia le analogie tra bellezza e bravura, evidenziando come gli spettatori saranno “partecipi di un progetto di bellezza”, proprio aderendo con l’acquisto del biglietto alla proposta di Emergency.

_mg_2403Il vero connubio tra bellezza e bravura è quindi il progetto di Emergency. La presidente Lucia Miccio sottolinea come ci sia un reale esigenza di posti belli e accoglienti per la gente agli angoli del mondo che sta male. Troppo spesso si sottovaluta come un ospedale non sia solo un posto di sofferenza e dolore, ma per chi è povero e vive ai margini della società possa rappresentare realmente la bellezza. In un Paese in guerra, anche un ospedale può essere un luogo dove i bambini vanno a giocare. È il caso di Anabah, dove il centro medico e di maternità è nato nel 1999 e nessuno, come racconta Lucia Miccio, avrebbe scommesso in ciò che poi è diventato: “arrivano pazienti dalle provincie vicine, arrivano a partorire 800 donne all’anno, perchè è un posto in cui quotidianamente viene praticato un concetto di uguaglianza di ogni essere umano. Tutti vengono curati in modo dignitoso”.

_mg_2465E la bellezza continua in occasione del concerto. Nella cornice della splendida Villa Arconati Noa ammalia il pubblico con la sua voce accompagnata da tre superbi strumentisti: GilDor alla chitarra, Adam Ben Ezra al contrabbasso e Gadi Seri alle percussioni. La cantante, tra una canzone e l’altra, si presenta con queste parole: ”vivo in Israele, ma la mia famiglia ha origini yemenite: sono araba-ebrea, se queste due culture possono vivere in pace dentro di me, possono anche vivere fuori di me”, poi canta e chiede al pubblico di cantare con lei, un po’ in inglese un po’ in italiano:

“The world, the world, what can we do about the world,

I am a very worried girl, I do not know, non lo so.
What about the world?
What about the trees?
What about the people that want to be free?”

Insieme qualcosa si può fare davvero. Questa la convinzione con cui le persone quella sera sono tornate a casa.

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