Arriva a Firenze il Dragon Boat Festival per dire no al tumore al seno

dragon-boat-festival

Sarà la prima volta in Europa e in Italia. Dal 6 all’8 luglio prossimi Firenze ospiterà il Dragon Boat Festival, manifestazione ideata nel 2005 dall’International Breast Cancer Paddler’s Commission  e che coinvolge squadre di donne e uomini, operati di tumore al seno e che si dedicano a questa disciplina come attività riabilitativa post-operatoria. Dopo Canada, Australia e Stati Uniti, l’evento approda nelle acque dell’Arno e già segna un record: ben 129 squadre in rappresentanza di diciassette Paesi di tutti i continenti. Così come ha fatto segnare un dato straordinario nelle prime undici ore di apertura delle iscrizioni, con ben mille registrazioni. Il Festival è organizzato e promosso dall’Associazione Firenze in Rosa Onlus grazie al contributo di Regione e Comune di Firenze ed è patrocinato dal Ministero per lo Sport: si stima che arriverà ad accogliere tra le 4mila e le 5mila persone, tra partecipanti, amici e famiglie come accompagnatori per assistere alle gare a colpi di pagaia.

32855857_1020333084788350_8227212711088357376_oMa che cos’è il Dragon Boat? È una disciplina praticata su imbarcazioni di origine orientale con testa e coda di drago che da vent’anni rappresenta una possibile tipologia di riabilitazione per migliaia di donne e di uomini operati in tutto il mondo (Breast Cancer Survivors), nata da un’intuizione del medico canadese Don Mckenzie. L’Ibcpc Dragon Boat Festival si tiene ogni quattro anni e non ha carattere agonistico. La tre giorni, oltre che sull’Arno, si svolgerà in parte anche presso il Parco delle Cascine che ospiterà tutta una serie di eventi collaterali, tra workshop ed eventi sociali.

32904611_1020333068121685_8002947914236166144_o«Firenze fornirà una cornice straordinaria ad un evento di questa portata che arriva per la prima volta in Europa – ha commentato l’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi – la precedenza è da attribuire non tanto all’aspetto puramente sportivo ma a quello legato alla lotta che tutte queste persone, come tante altre migliaia in tutto il mondo, si sono trovate ad affrontare. E che spesso sono riuscite a vincere. E bisogna continuare a ricordare l’importanza dello screening e della prevenzione».

«Vengono anche dalla Tasmania e dal Sudafrica e l’evento di Firenze rappresenta in un certo senso anche la vacanza di una vita – ha aggiunto durante la conferenza stampa di presentazione Lucia De Ranieri, presidente di Firenze in Rosa Onlus – questo progetto, cui stiamo lavorando da quattro anni, nasce con tanto amore. Il messaggio è potente e dice a tutte e a tutti che non siamo soli, che è possibile uscire dalla malattia e che è possibile farlo tutti insieme. Abbiamo lavorato per renderlo un evento indimenticabile per tutti coloro che parteciperanno».

Tutta la città di tingerà di rosa, dalle vetrine dei commercianti alla Loggia dei Lanzi. Ed è ancora aperta la call per i volontari che possono collaborare per la buona riuscita della manifestazione, dall’accoglienza all’accreditamento, dal supporto alle gare e alla vita nel villaggio. Del resto è proprio questo il senso di un evento che punta a valorizzare la volontà di fare squadra, di stare insieme e darsi coraggio per affrontare prove importanti come queste. Vedere i sorrisi delle donne e degli uomini che pagaiano all’unisono regala davvero grandi emozioni.