Toccare con mano per diventare “Matti” per la scienza, la Challenge di DiaSorin

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Matti per la scienza. Metti una giornata di primavera, il Salone del Palazzo della Luce di Torino pieno di studenti, una giuria che ha scelto un vincitore e 60mila euro di premio per allestire un laboratorio a scuola. Matti per la scienza, appunto. L’idea è di Carlo Rosa, amministratore delegato di Diasorin, la Spa italiana leader nel mondo nella diagnostica in vitro. Rosa si è inventato il format “Mad for Science” per sostenere la passione per le scienze fra i ragazzi. Organizzato come una Challenge, il concorso ha coinvolto oltre 200 studenti, con sei team finalisti e una giuria qualificata.

Tutto nasce da un’esperienza personale. “Mia moglie è un’immunologa, io sono un chimico. Abbiamo due figli, uno fa economia, l’altro architettura, dopo aver frequentato un liceo scientifico pubblico a Milano. Ci siamo chiesti come mai sia possibile non essere riusciti a trasferire la passione per le scienze….Allora siamo andati a guardare come studiavano a scuola. Se lei studia il dna ad esempio e vede solo una fotografia, beh, non funziona, se invece fa degli esperimenti, tocca, capisce, allora si innamora della scienza, questa è l’idea”.

science3Anche in questo caso, come in un mucchio di altri casi, la chiave è la scuola, dunque. “A 18 anni i ragazzi devono scegliere, il compito della scuola è indirizzarli in maniera moderna”. Per diventare “matti” per la scienza, dunque, serve toccare con mano, Rosa non ha dubbi. Tanto che ha deciso di finalizzare un concorso alla possibilità di allestire un laboratorio avanzato in una scuola. “Per questa iniziativa abbiamo speso circa 80mila euro, in Italia ci saranno circa 1.500 licei scientifici, il conto fa cento milioni di euro, parliamo di investimenti a tappeto per attrezzare ogni scuola, più 20 milioni all’anno per il materiale, nulla all’interno di un bilancio dello Stato”.

science4Questo è il secondo anno per “Mad for Science”. “Andremo avanti”, dice Rosa. Ad aggiudicarsi l’edizione 2018 – a cui hanno partecipato 37 licei – è stato il Liceo Augusto Monti di Asti con un progetto di ricerca sul tema della sicurezza alimentare, in particolare focalizzato sui funghi produttori di micotossine in alimenti di uso comune come pasta, farine e frutta secca. I ragazzi portano a casa, anzi a scuola, un bel gruzzolo per implementare il laboratorio didattico e una dotazione di 25mila euro in 5 anni per i reagenti. Per usare il laboratorio nel tempo.

Ma in tutta questa partita, che ruolo giocano le donne?  “Il mondo della scienza è in mano alle donne, nella scienza le donne dominano ormai, la scienza è materia femminile” dice Carlo Rosa a più riprese. E cita il centro di ricerca del Gruppo, a Gerenzano: “Lì siamo al 95% di donne ricercatrici”.