Il valore dei soldi per la Generazione Z

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Ancora piccoli ma con le idee chiare anche sui soldi: ecco il rapporto con il denaro delle ragazze e dei ragazzi della cosiddetta Generazione Z, che comprende un età tra i 18 e i 23 anni. Non sorprende questo ritratto di una generazione che è nata e cresciuta in un periodo di crisi, discontinuità dei mercati internazionali, instabilità, forti mutamenti sociali e  rapida innovazione digitale. Questi ragazzi si contraddistinguono per essere molto concreti, disposti a lavorare sodo e risoluti nelle loro scelte.

Nella ricerca Nielsen sugli stili di vita generazionali, un terzo degli intervistati della Generazione Z (32%) e dei Millennial (34%) si dimostra essere saggio quando si tratta di risparmiare per il loro futuro finanziario, ma circa la metà di loro ha bisogno di aiuto per capire cosa fare con i propri soldi, poiché non sono fiduciosi nelle loro strategie di risparmio.

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Per quanto riguarda invece i consumi, l’impatto dei giovani sul mercato sta diventando sempre più evidente. In una recente ricerca internazionale, il 93% dei loro genitori ha ammesso che, oltre ai propri consumi, condizionano anche i consumi dell’intera famiglia e questo significa che una parte più significativa dei consumi complessivi del mercato sono dovuti ai ragazzi di questa Gen Z. Le loro principali spese, come facilmente prevedibile, sono per l’abbigliamento ed estetica, il divertimento e hobby, cellulari, trasporti. I più piccoli della Gen Z spendono anche per videogiochi, App, giochi e riviste/fumetti.

Un investimento importante e maggiore rispetto anche alle generazioni più senior è per l’educazione e questo ha delle ragioni profonde nelle loro aspettative. Fin da piccoli, i giovani sono interessati a sviluppare delle competenze chiave perché maturano il desiderio di avviare una propria start up invece di lavorare per una società consolidata (62%) e l’89% dichiara di trascorrere parte del proprio tempo libero in attività che considerano produttive e creative anziché semplicemente “uscire con gli amici”. Di conseguenza, i ragazzi della Gen Z hanno maggiori probabilità di aver costruito una professionalità rispetto alla Gen Y (42% contro 25%). I Gen Z hanno mostrato interesse nello sviluppo di competenze legate a come avviare una start up (58%), a come utilizzare il graphic design (51%), a come creare video (50%) e App (50%).

Questa generazione sembra essere molto più concreta e vicina al mondo del lavoro e l’approccio imprenditoriale sarà sicuramente apprezzato anche quando si opta per un percorso professionale interno ad una azienda strutturata.

  • Giacomo |

    Per quanto riguarda la generazione z e millennial in ogni caso ci sono delle differenze interne , tali differenze sono essenziali per comprendere il disagio o l’assenza di preoccupazioni gravi di un dato individuo all’interno del suo gruppo generazionale.
    I genitori di tali generazioni non sono tutti uguali e si differenziano ancora in classi sociali e caste , alcuni sono imprenditori ,altri sono figli di statali , altri sono liberi professionisti e altri sono disoccupati o addirittura criminali , altri sono agricoltori emarginati.
    I figli di tali classi sociali non sono tutti uguali e tutte le generazioni al loro interno non avranno mai la stessa visione del valore del denaro perché per prima cosa hanno una visione della vita completamente diversa ; basti pensare all’ambiente razzista e di scarsa apertura mentale degli individui figli di classi sociali più abbienti.

    Come si può fare una statistica sul valore del denaro per i giovani se la maggioranza degli individui all’interno di questi fasci generazionali sono sfruttati al lavoro e non hanno mai visto una retribuzione adeguata a discapito di altre generazione che hanno avuto e hanno l’opportunità di ottenere potere d’acquisto dai genitori più abbienti?

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