Quattro consigli alle startupper per attirare più investimenti

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Le startup non sono (ancora) un affare per donne. Parlavamo qui della situazione in Italia, dove la Relazione annuale del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, evidenziava come il 79,6% dei soci delle startup sono uomini e solo il 20,4% sono donne. Il tema del gender gap è speculare anche sull’altro fronte, quello degli investitori, se si considera che secondo l’ultimo rapporto IBAN (Italian Business Angel Network) le donne angels sono solo una su quattro.

Se si guarda all’estero, anche Oltreoceano, e si valuta la capacità delle donne startupper di attrarre investimenti da parte di venture capitalist e investitori in generale, il quadro cambia di poco. Secondo il più recente Crunchbase Women Venture Report, che prende in esame le aziende della Silicon Valley, per esempio, le donne imprenditrici lo scorso anno hanno ricevuto investimenti da venture capitalist per circa 1 miliardo e mezzo di dollari, mentre ai colleghi uomini sono andati oltre 58 miliardi di dollari. In un recente articolo pubblicato dal magazine Entrepreneur si è espressa su questo tema Angela Lee, fondatrice di 37 Angels e professore associato della Columbia Business School. 37 Angels è un gruppo di donne venture capitalist che si dedicano anche alla formazione di imprenditori. Lee ha evidenziato quattro aspetti che le donne imprenditrici e startupper dovrebbero tenere presenti quando sono alla ricerca di finanziamenti.

1)Chiedete di più
“Chiedete il 150 per cento di quello che pensate vi serva”. E’ un tema ricorrente nel mondo delle startupper, dovuto in parte alla paura del rifiuto. Le donne devono chiedere con autorevolezza e convinzione ciò di cui hanno bisogno, afferma Lee. La chiave per il successo di una negoziazione è chiedere di più e avvicinarsi il più possibile alla cifra che serve. Se si chiede “quanto basta” si corre il rischio di avere meno, cosa che può avere un impatto negativo anche sulla valutazione dell’azienda.

2) Imparare come i Venture Capitallist porgono le domande
Durante i pitch, i venture capitalist tendenzialmente chiedono agli startupper uomini domande su come pianificano di acquisire nuovi clienti, domande in ogni caso che guardano al futuro e sono “assertive”. Quando invece parlano a founder donne rivolgono domande in ottica più “convenzionale e conservatrice”, per esempio come intendono impedire ai competitor di acquisire quote di mercato. Il consiglio di Lee è quindi di rispondere alle domande più convenzionali ma anche di riuscire a indirizzare il colloquio sulle domande che implicano risposte più proattive, per dare prova di sapere come creare valore per gli investitori.

3) Immergetevi nell’ecosistema del venture capital
Le donne imprenditrici hanno bisogno di fare attività di networking nell’ecosistema delle startup e nella comunità degli investitori, in modo da capire quello che gli investitori stanno cercando.

4) La fiducia in se stesse conta
Non pensate, conclude Lee, che trovarvi di fronte a una comunità maschile di investitori sia uno svantaggio. Gli investitori fanno molto affidamento sulla capacità di credere in se stesse da parte delle donne. Presentatevi mostrando fiducia in voi stesse e parlate come una leader.