E’ infinita, lo sento. Storia di Oceania e altre donne 2.0

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La prova è andata bene. Il vestito è esattamente quello che ha immaginato e chiesto. Sua madre è contenta e persino suo padre: tutto procede verso il giorno più importante. Ormai non manca molto alle nozze sue e delle sue sorelle. Lei indosserà il suo abito di seta blu con raffigurato un mostro marino mitologico, anche le sue sorelle indosseranno il loro abito da sposa. Tutto è stabilito: alla vigilia del matrimonio combinato evaderanno dalla loro prigione dorata. Quello è il giorno più importante. Le cose, però, andranno diversamente.

Quella di Oceania – nome simbolico, ma che inevitabilmente fa pensare alle scelte degli eredi Agnelli per i loro figli – è una delle storie di donne che si snodano e si intrecciano all’interno di “E’ infinita, lo sento”, il primo romanzo rosa-social di Cristina Veronese. Maturità scientifica, diplomata in museologia e restauro ligneo, mancata laurea in conservazione dei beni culturali: una sfilza di 30 e lode, voto minimo 28, poi basta. A un passo dal traguardo. E’ la prima svolta repentina nella sua vita: cosa non si fa per amore. La seconda svolta è ugualmente dirompente, forse di più. Anche perché l’età non è più esattamente la stessa dei tempi dell’università. “Un evento personale ha fatto da spartiacque tra un prima e un dopo – racconta -. Il dopo è stato dare le dimissioni da un impiego sicuro che svolgevo da 23 anni e l’ossessione di fare presto perché era tardi”.

Cristina Veronese – “Vegetariana dal 1987” e come tiene a sottolineare collezionista di macchine per scrivere e di romanzi di Liala – abita nel Principato di Monaco dal 1997 e a un certo punto decide “di riprendere il sogno adolescenziale: scrivere per vivere e vivere per scrivere”. Cambiare vita non è che sia la cosa più facile del mondo. Se sei una donna, poi. E le tappe, prima di arrivare alla pubblicazione del suo primo romanzo, lo dimostrano: collabora dal 2016 con il magazine MonteCarlo in, cura la rubrica Racconti da Monaco, anche online. Sempre nel 2016 pubblica sul blog di Vanity Fair tre post sulle relazioni virtuali. Nello stesso anno vince il concorso Il mio Bar Sport indetto dal quotidiano La Repubblica in occasione dei 40 anni del libro di Stefano Benni.

Tappe perseveranti fino all’obiettivo finale – o iniziale – la pubblicazione del romanzo “E’ infinita, lo sento” con la casa editrice sanremese Leucotea. Un editore giovane – la società è nata nel 2011 – ma con già in attivo oltre 220 titoli. Il libro è uscito il 14 febbraio, non casualmente: quelle raccontate, faticose, sbagliate, travagliate, contorte e complesse, sono tutte storie d’amore oltre che di donne. Storie che cominciano con Viola, avvocata in carriera con la fobia dei microbi che si fa affascinare da un traditore seriale, e che si ritrovano e si riannodano alla fine su una spiaggia della Costa Azzurra (beate loro).


“È infinita lo sento” di Cristina Veronese – Leucotea Edizioni