Gli ottimisti muoiono prima

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– E perché sei pessimista? – È solo buonsenso. Mai sentito parlare della teoria darwiniana dell’evoluzione? Quella della sopravvivenza degli esseri più adatti. Ecco, i pessimisti sono i più adatti. Sono quelli che si tengono alla larga dalle tribù vicine o dagli adorabili cuccioli di leone. Sanno bene che la madre dei cuccioli adorabili è di sicuro nei paraggi. Mentre gli ottimisti sono quelli che “Ehi, vieni qui micio, micio”. È il loro stesso ottimismo a farli fuori.

Petula è così, pessimista e cinica, vive in una specie di corazza che ha costruito e nella quale si sente al sicuro. D’altronde, quando si affronta un dolore troppo grande, quasi insopportabile, l’unica via che sembra alleviare paura e tristezza è la fuga. Il peso che Petula porta sulle spalle è davvero di difficile gestione, per un’adolescente. E’ il peso del senso di colpa che scava nella mente una voragine talmente profonda da annientare sogni e desideri, da rendere difficile ogni gesto, ogni decisione. E’ molto più sicuro evitare di vivere, vedere il male ovunque, pensare che ogni scelta possa essere quella sbagliata, che ogni idea possa trasformarsi in una catastrofe e rinchiudersi in una gabbia stretta di non-azione.

Rimane così, Petula, ferma e immobile, paralizzata dalle sue fobie che le rendono la vita impossibile. Fino a quando, a scuola, non viene invitata a partecipare a degli incontri di arte-terapia, destinati ai ragazzi in difficoltà. Ci sono ragazzi e ragazze che hanno alle spalle percorsi differenti e comunque difficili e tra questi c’è Jacob.
Da subito colpisce la diversa modalità di affrontare il dolore: Jacob è irrimediabilmente ottimista, pur avendo subito una grave perdita. I due ragazzi si innamorano, nonostante, all’apparenza, abbiano ben poco in comune. Riusciranno, i due, a superare le loro differenze, nonostante il fardello del loro passato?

Susin Nielsen, una giovane scrittrice e sceneggiatrice di Vancouver, affronta molti temi in questo romanzo: la morte, la paura, il senso di colpa, l’amore, il sesso, la separazione.

Ma, prima di tutto, affronta il delicato tema della profondità delle ferite che, alcuni avvenimenti della vita, possono affliggere i ragazzi, condizionando la loro esistenza, destrutturando i loro pensieri, deviando le loro modalità comportamentali. Un cuore che ha sofferto tende a chiudersi, a non rincorrere più le emozioni, cercando di evitare ulteriori ferite, cercando di aggirare altri eventuali eventi dolorosi e tristi. Ma questa è una strada pericolosa, perchè la chiusura non porta mai a nulla di positivo: si è controllati dalla paura del pericolo, dalle fobie e, alla fine, ci si rassegna a sopravvivere, senza rischi, senza emozioni.

“Gli ottimisti muoiono prima” è un racconto destinato ai ragazzi dai dodici anni in su, un’età particolarmente difficile, in cui si tende a vivere con più ansia e difficoltà gli ostacoli che la vita pone durante il percorso.

Ecco, un libro che può diventare un dono prezioso per un giovane lettore che ha attraversato o sta attraversando, per vari motivi, un momento di pessimismo, per ricordargli che la vita può tornare a splendere, che vale la pena aprirsi al confronto, che è importante mettersi in gioco, e, talvolta rischiare…di essere felici.


“GLI OTTIMISTI MUOIONO PRIMA” è della collana Il Castoro Bambini, scritto da Susin Nielsen per ragazzi dai 12 anni