Bambine e denaro: l’educazione finanziaria da re-inventare a cominciare dalla famiglia

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La crisi economica che ha investito i nostri mercati a partire dal 2007, unita alla dematerializzazione della moneta, impone oggi nuove riflessioni sul tema del denaro e una revisione dei percorsi di educazione finanziaria. Diventa dunque prioritario offrire a tutti, fin dall’infanzia, gli strumenti per poter comprendere il valore del denaro e per poterlo gestire, prevenendo e andando a correggere quelle pericolose disparità di competenze tra uomini e donne, da più parti evidenziate (ne avevamo parlato anche qui su Alley Oop).

Come nascono e quando hanno inizio queste diseguaglianze? Le ricerche sui temi dell’educazione finanziaria dei bambini e degli adolescenti non sono molte, soprattutto in Italia, ma i dati a disposizione fanno riflettere. Qualche mese fa American Express e FEDUF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria), con la collaborazione di DoxaKids, hanno promosso la ricerca “L’educazione al valore del denaro nella generazione Z”, offrendo una fotografia delle interazioni genitori-figli adolescenti (12-18enni) in relazione al tema del denaro.

Anche se non sempre ne sono consapevoli, madri e padri – i principali responsabili dell’educazione al denaro delle giovani generazioni secondo questo studio – hanno aspettative, atteggiamenti, comportamenti diversi nei confronti di figli maschi e figlie femmine. Se i primi ricevono regolarmente la paghetta (53% vs 40% delle femmine) e più spesso possiedono una carta di credito (52% vs il 44% delle femmine), oltre un terzo delle ragazzine dichiara di non possedere alcunché: né carta di credito o debito, né libretto, né conto corrente. Non sorprende che, in percentuali più elevate dei coetanei maschi, dichiarino di preferire i pagamenti con banconote e monete (41%) e che continuino a tenere i propri risparmi in un salvadanaio (62%).

I genitori parlano più spesso di risparmio con i figli maschi (35% vs 26% delle figlie femmine) e li introducono più precocemente ai pagamenti elettronici. Nell’educazione finanziaria in famiglia sembra prevalere un approccio pragmatico, una sorta di “educazione all’occorrenza”: poiché i maschi sono attratti da videogiochi, giochi e app – che potremmo individuare come il vero motore trainante di questa educazione al denaro dematerializzato – madri e padri sono costretti ad affrontare in età più precoci i temi  dell’acquisto online e della moneta elettronica. Le femmine, inevitabilmente, restano indietro.

Come ripensare l’educazione finanziaria alla luce di questi dati? E’ indispensabile superare questo approccio educativo “all’occorrenza” per offrire a maschi e femmine pari opportunità nell’acquisizione di competenze, fin da quando sono piccoli. Evitando però di rinchiuderci nei confini – spesso angusti – delle pari opportunità, nel ridisegnare gli attuali percorsi educativi dovremmo includere anche una valorizzazione eventuali differenze esistenti tra maschi e femmine: differenze nell’approccio, negli orientamenti, nelle disposizioni, nelle credenze, nei processi decisionali, nelle emozioni e nei valori che ruotano intorno al concetto di denaro.

Approcci più lungimiranti e giocosi potrebbero favorire lo scambio tra maschi e femmine, fin da quando sono bambini: se è vero che le donne associano il denaro al tema della sicurezza e sono più prudenti e caute nella gestione del risparmio, più frequenti occasioni di interazione con i maschi potrebbero favorire una maggiore disponibilità all’investimento, al “far fruttare”, accettando i rischi che questo comporta. Al contrario, i maschi potrebbero avvicinarsi ad una gestione del denaro più ricca di empatia, flessibilità, orientamento alla cooperazione.

In un’inchiesta video condotta da Vittorio De Seta nel 1979 sul mondo della scuola in Italia, Mario Lodi, maestro elementare in una frazione di una scuola di Piadena, nella bassa Padana, insegna come l`apprendimento parta dal bambino, dal suo mondo, da ciò che conosce e gli è caro, dalle sue disposizioni e dalle sue competenze. La naturalezza giocosa con cui il denaro entra nelle vite e nelle menti di bambini e bambine di questa quarta elementare, impegnati nella gestione di una piccola cooperativa, è sorprendente.

L’uso del denaro, in questa esperienza scolastica, si arricchisce del contributo dei bambini e delle bambine, e diventa pretesto per sviluppare capacità di confronto, cooperazione, definizione di priorità, investimento e soprattutto attenzione al bene della comunità. Siamo lontani da approcci denaro-centrici o focalizzati sul calcolo matematico. Il denaro, come ci ricorda il maestro Lodi: “… non è solo matematica… è soprattutto una visione della vita che continua, che si progetta, che porta avanti insieme”.


A questo link l’ebook “Back to School” scritto dagli autori di Alley Oop:

http://www.ilsole24ore.com/art/generico/2017-09-19/ebook_alley_oop_back_to_school_20170920_20170919_194202.shtml

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