Il 25 aprile, una panchina rossa e la lotta alla violenza di genere

Ieri si è celebrato il 25 aprile, festa della Liberazione, per ricordare lo stesso giorno di 72 anni fa, quando l’Italia venne liberata dal fascismo e dall’occupazione nazista. Ma c’è anche chi ha arricchito questa ricorrenza di un significato simbolico in più: la lotta di una città, Lucca, unita contro la violenza di genere. Nel centro toscano, l’associazione di volontariato La città delle donne ha infatti lanciato l’iniziativa ‘Non la solita panchina‘ e ha invitato chiunque volesse parlare dell’argomento o intendesse lasciare una testimonianza anche con la sola presenza a recarsi alla panchina rossa di piazza del San Salvatore.

Il progetto ‘ Panchina rossa’ era partito il 25 novembre scorso con l’intento di simboleggiare la lotta contro ogni tipo di abuso sulle donne in una provincia, come quella di Lucca, macchiata, come del resto un po’ tutta Italia, dalla scia di sangue dei femminicidi. Secondo una ricerca citata di recente citata dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, esaminando tutti i casi di omicidio preterintenzionale che vedono come vittime le donne, su 417 casi di sentenze emesse dal 2012 al 2016, 355, ovvero l’85% dei casi, sono classificabili, come femminicidio. Sono cioè donne uccise da uomini in quanto donne.

panchinaQualche giorno fa la panchina, simbolo della condanna della violenza di genere, è stata sradicata da un gruppo di vandali. Un episodio stigmatizzato dal sindaco Alessandro Tambellini che subito ha annunciato l’intenzione di far risistemare la panchina come era in origine: “Condanniamo questo atto – ha detto il primo cittadino – che fa ancora più male perché colpisce un simbolo della lotta alla violenza di genere. Continueremo ancora più convintamente con i percorsi culturali e formativi avviati, affinché fra i cittadini cresca la consapevolezza e il rispetto”.

La panchina era stata fornita dal Comune e colorata di rosso dall’autocarrozzeria Puccini di Sant’Anna, sponsor dell’iniziativa. L’appuntamento di ieri davanti alla panchina rossa, oltre a simboleggiare la lotta dei cittadini di Lucca contro i femminicidi, vuole essere anche una forte condanna del gesto vandalico. Un’iniziativa simbolica, dunque, proprio in un giorno simbolico per l’Italia intera.