Non è che per stanchezza con i figli ripetiamo i cliché dei nostri genitori?

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Io sono dalla parte dei figli. Sono uno di quelli che ancora stenta a fidarsi di chi ha più di trent’anni. Che sente il peso dello slogan “i genitori sono i nostri primi oppressori”. Altri mondi, altri tempi, parabole non sempre edificanti, ma il punto c’è. Cosa è la famiglia, quale il ruolo dei genitori?

Quando ero un figlio – non che non lo sia adesso, chi la sente mia madre poi! – ho imparato a detestare alcune espressioni come “è questo il modo di rivolgersi a tuo padre”, “con tutti i sacrifici che ho fatto per te”, “quando sarai genitore anche tu, lo capirai”. Eppure sono diventato genitore e non l’ho capito. Quello che ho inteso, invece, è che il mondo che rappresentiamo e l’autorità che sentiamo di dovere esercitare sono estremamente noiosi. Noiosi e posticci. Non corrispondono alle nostre dimenticate inquietudini giovanili e neanche alle sciocchezze che diciamo, ai desideri, alle risate, al tempo passato sui social network. Pessimi attori di una brutta commedia.

Teenage boy suffers while parents fightSpesso trasmettiamo ai nostri figli regole e insegnamenti ai quali abbiamo smesso di credere e che non abbiamo più intenzione di rispettare. Ci troviamo la sera stanchi senza più fantasia e ci rifugiamo nella semplicità del “fare quello quello che hanno fatto per me, nel dire quello che hanno detto a me”. Sappiamo essere testimoni di un mondo poco attraente, più o meno tutte le volte che ci accapigliamo con il vicino, che ci lamentiamo delle angherie che subiamo, che scacciamo il venditore di rose o che ci attacchiamo al clacson quando siamo in auto.

Eppure quello che è “ispirazionale” ci piace molto, cerchiamo di esserne all’altezza allora. Come genitori ne abbiamo l’occasione. Ispirare e cercare di essere modelli originali e non caricature. Scacciare la paura, pensare in grande, scartare di lato perché è sempre una prova di coraggio. Proviamo a essere informati e solidi, curiosi di quello che non comprendiamo, pronti a ringiovanire per i nostri figli. Non facciamoci più sorprendere da quello che avremmo potuto immaginare, o che avevamo il dovere di sapere.