Donne e potere: una relazione tormentata

Come sono le stanze dei bottoni quando togliete gli uomini? Vuote. Lo mostra la campagna di sensibilizzazione #morewomen fatta nel 2015 dalla rivista Elle UK. In un video composto da alcune foto istituzionali gli uomini vengono cancellati usando photoshop. Un clic e di colpo set televisivi, sale riunioni e seggi si svuotano.

La politica è uno dei campi in cui la discriminazione è più vistosa: l’impegno politico femminile nelle istituzioni nell’Unione Europea è in media del 27%. In Italia con la presente legislazione la situazione del Parlamento è migliorata. Siamo al 30,1% ma fino a due anni fa la partecipazione era del 19,5%.

Con la XVII legislatura sono state elette alla Camera dei deputati 198 donne (il 31,4%) e al Senato 92 (28,8%). Ma fa sempre bene ricordare che nel nostro Paese il diritto di voto alle donne è stato dato solo 70 anni fa; che nessuna donna in Italia fino ad oggi ha mai rivestito la carica di Capo dello Stato, Presidente del Consiglio o Presidente del Senato e che Laura Boldrini è solo la terza Presidente della Camera dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti.

Diversi i fattori hanno influenzato negativamente la partecipazione delle donne in politica, prima di tutto le responsabilità in famiglia, la poca fiducia nelle loro capacità, ma soprattutto perché politica è potere e le donne in posizioni di potere non piacciono.

Le ragioni della sconfitta di Hillary Clinton vanno oltre gli sbagli in campagna elettorale. È vero che gli statunitensi sono stanchi di un sistema di cui lei fa parte da 30 anni, ma nemmeno le perdonano di essere una donna di polso, spigolosa e molto preparata. Una serie di caratteristiche che la gente trova inaccettabili in una candidata mentre nessuno ha mai dato del “maestrino” ad un uomo.

Secondo il giornalista Malcolm Gladwell l’impopolarità di Hillary Clinton si riduce ad una questione: il sessismo. Le donne ambiziose non piacciono. “Le persone hanno un concetto mentale preesistente di ciò che un candidato donna dovrebbe essere, e lei non lo rispecchia” dice il giornalista. Hillary Clinton è stata punita per la sua ambizione: “una caratteristica che le donne in posizioni di leadership non sono autorizzate ad avere”.