Se vuoi cambiare, puoi (e lo studio aiuta)

mbaQuanto conta studiare per cambiare lavoro?A stare ai dati non poco. Anche quando a tornare sui banchi sono professioniste affermate, che hanno già una laurea. Cresce, infatti, la percentuale di donne che si iscrivono a un Executive MBA, corsi di formazione manageriale di alto livello, in genere frequentati da professionisti con anni di esperienza alle spalle che vogliono avanzare nella loro professione. E sono pensati proprio per conciliare lavoro e studio. «Attualmente oscilliamo tra il 25 e il 30% di donne nelle classi, in linea con i programmi nordeuropei (eccetto i paesi scandinavi, dove siamo a quasi il 50%) e meglio di Stati Uniti e Spagna», spiega Enzo Baglieri, direttore Executive MBA serale in Bocconi, una delle università che li propone. «Questo sta avvenendo da noi anche grazie a un intervento diretto come borse di studio e iniziative dedicate». Si scopre così quasi la metà dei partecipanti cambia ruolo e/o azienda già durante il programma, mentre un altro 40% cambia entro tre anni dalla fine del master. E così è stato, per esempio, per Domitilla Ferrari, ex Gruppo Mondadori dove ha lavorato per anni nell’area digital, oggi chief marketing officer di Dentsu Aegis Network Italia, il Media & Digital Communications Group di cui fanno parte tra gli altri Carat, iProspect e Isobar.

Se vuoi (cambiare), puoi
Basta lo studio? Non è proprio così. In “Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia)“, Sperling & Kupfer, proprio Domitilla Ferrari spiegava che se vuoi cambiare (lavoro, città, vita) – e se non ti mancano le idee – probabilmente non devi guardare troppo lontano. Conosci le tue capacità? Se sei consapevole di ciò che sai, e conosci ciò che ti manca, la situazione è più semplice di quello che possa sembrare.
Così dopo aver superato la prova d’ingresso per l’Executive MBA in Bocconi ha continuato a raccontare in qualche post di ciò che studiava e riteneva fosse più rilevante che noi, lettori del suo blog, sapessimo. Frequentava, promuoveva il suo libro in giro per l’Italia, teneva docenze in università, presenziava ai più importanti eventi digitali. E conciliava con un lavoro full time e un marito e una bimba di 5 anni allora, oggi 7.

Se vuoi che cambi qualcosa, inizia a cambiare tu
Quando ieri ha cambiato la sua headline di LinkedIn – che è il nuovo modo di comunicare al mondo di aver cambiato lavoro – ho inclinato la bocca in una smorfia di soddisfazione.

E ho avuto la conferma: continuare a studiare paga, ma è solo la motivazione il motore che può cambiare il tutto.