Quando la banca dice NO c’è il microcredito: così nasce l’impresa di Giovanna (ex Masterchef)

Giovanna Wale 1Gli appassionati di Masterchef la ricorderanno: biondissima, capelli corti, accento straniero. Giovanna Wale, polacca, partecipava alla terza edizione: ex modella, è laureata in turismo, enogastronomia e lingue straniere. La sua Accademia di cucina Cook & Food, inaugurata poche settimane fa, è una delle due startup finanziate in Veneto grazie al fondo costituito da Microcredito per l’Italia ed Etimos Foundation, grazie ai fondi del Lions Padova Certosa. Obiettivo, favorire l’accesso al credito di piccole e medie imprese, creare occupazione e attivare le comunità locali.

Ma non c’è solo il credito: in questo modello una serie di volontari ha messo a disposizione gratuitamente il proprio tempo per offrire servizi di tutoraggio e monitoraggio, per cui i beneficiari vengono accompagnati e supportati fin dalla stesura del progetto imprenditoriale, e ricevono consulenza in tema di gestione di impresa e finanziaria, comunicazione e marketing, problemi legali, fiscali e amministrativi.

Microcredito per l’Italia è un’impresa sociale che opera attualmente soltanto in alcuni territori: Emilia, Lombardia e Veneto, Abruzzo, Lazio e Toscana. È un intermediario finanziario riconosciuto, e nelle aree colpite dal terremoto (Emilia Romagna, Abruzzo) ha gestito le iniziative di microcredito: in questi casi si era trattato di 5 milioni donati dal patrimonio personale di Renzo Rosso, fondatore di Diesel, per l’Emilia Romagna, e prima ancora di 4,5 milioni di fondi pubblici per fare ripartire l’Aquila e dintorni.

Forte di queste esperienze, Etimos e Microcredito per l’Italia allargano il raggio di azione, ma ci sono altri soggetti che offrono microcredito: c’è PerMicro, ad esempio, fondata a  Torino nel 2007, che opera su tutto il territorio nazionale, ci sono i progetti seguiti da Banca Etica e anche quelli legati al fondo di garanzia nazionale.  Anche soggetti come Mag Verona intervengono con progetti di microcredito sociale e relazionale per disoccupati, in mobilità, in cassa integrazione, lavoratori e lavoratrici autonomi che hanno cessato l’attività, lavoratori e lavoratrici sottoccupati, o dipendenti di aziende in stato di crisi.

“Il microcredito interessa soggetti che non potrebbero rivolgersi alla banca per farsi finanziare”, spiega Marco Santori, presidente di Etimos Foundation, che ha erogato fin qui 1.293 finanziamenti per oltre 31 milioni, con 917 microimprese, 249 imprese femminili, 253 imprese under 35 finanziate.

Con una differenza fondamentale rispetto a una banca: “Noi non raccogliamo risparmio, né forniamo servizi di pagamento o di apertura di conto corrente. Abbiamo un unico obiettivo: allargare le maglie dell’accesso al credito. Nell’erogazione dei finanziamenti, accanto ai criteri di valutazione bancaria, cerchiamo di capire le potenzialità della persona che abbiamo di fronte o la validità della sua idea imprenditoriale: per questo elaboriamo la nostra valutazione confrontandoci anche con le reti sociali del territorio”, sottolinea Santori.

Chi può rivolgersi al microcredito? “Finanziamo privati e famiglie, micro e piccole imprese, imprese sociali, cooperative e associazioni. A seconda dei territori in cui operiamo possiamo finanziare tutte le categorie o soltanto alcune”.

Qual è l’importo massimo che viene concesso? –  50mila o 25mila euro (a seconda del territorio) nel caso di finanziamenti a piccole e microimprese, imprese sociali e cooperative; 10mila euro nel caso di finanziamenti a persone fisiche.

Qual è la durata massima di un finanziamento? Tutti i nostri finanziamenti hanno una durata massima di 60 mesi.

Quali sono i tempi? In questi due anni di attività abbiamo calcolato un tempo medio di due mesi, dal momento della presentazione della documentazione completa all’erogazione.

Sul sito ci sono tutte le storie da cui prendere ispirazione: fra queste c’è quella di Lara, che ha scelto di tornare all’Aquila perché crede che questa città debba ripartire proprio dai giovani e dalle loro idee. Dopo avere studiato a Roma, Milano e  Parma, all’Accademia di cucina di Gualtiero Marchesi, non le mancavano le opportunità di lavoro e di carriera, eppure ha voluto tornare qui per aprire una sua pasticceria, Dolci Emozioni, anche grazie a un finanziamento di 40mila euro del microcredito.

Quanto a Giovanna Wale, il suo progetto è stato giudicato raffinato e ambiziose, ben oltre la semplice cucina: vuole essere una attività gastronomica declinata a più voci, dove si terranno corsi, si imparerà a valorizzare i prodotti locali, con art director Fabrizio Nonis. Abbastanza innovativo da meritare il credito.