Da architetto ad agente immobiliare per studenti cinesi fuori sede. E ho trovato l’America

imageUna mamma lo sa. Quando una bambina (di 20 anni, certo, ma per una mamma italiana ancora di bambina si tratta) se ne va a studiare all’estero, c’è da augurarsi che trovi qualcuno della sua età e del suo Paese che la aiuti a organizzarsi. Le spieghi come trovare casa, quale è la zona migliore per andare a vivere, dove aprire un conto in banca, come trovare una mano esperta che un paio di volte alla settimana pulisca le stanze e stiri i vestiti, mentre lei si dedica allo studio (o al divertimento). Così, Cristiana Sardella si è detta: se la penso così io, lo penseranno anche le mamme dall’altra parte del mondo. Poi ha incontrato Giorgia Zhou, 24 anni, un’impresa in Italia dal 1998 e il cuore a Wenzhou. Tempo pochi mesi, e dal loro incontro è nata Yi-ton.

imageIn cinese, Yi-ton si scrive , 意通 e significa ”soluzione fluida, immediata”. In italiano, vuol dire un’agenzia immobiliare snella che mette in contatto gli studenti cinesi che vengono a studiare nelle università italiane con i proprietari fidati di case da affittare più tutto un pacchetto di servizi accessori: il transfer dall’aeroporto alla nuova casa, la colf, la manutenzione, il trasloco, persino le pratiche di iscrizione all’università e i documenti in questura per il visto da studente. Al costo di una commissione del 3%.

Quando ha incontrato Giorgia, Cristiana Sardella (che ha 54 anni e viene dalle Marche) faceva l’architetto per una azienda che si occupava di arredamenti da hotel. “Nella mia vita ho progettato anche panchine” ricorda. Poi è arrivata Giorgia, un buon business plan, e gli amici milanesi insoddisfatti della gestione delle loro seconde e terze cAse hanno fatto il resto.

Quello della formula all-inclusive non è l’unico segreto di Yi-Ton. L’altro è un vero e proprio jolly e sta nel network di conoscenze di Giorgia Zhou. Oggi, in Italia, lavora nell’impresa edile di famiglia: e di per sé già questo è un valore aggiunto, quando c’è da dare una mano di bianco per preparare un appartamento all’inquilino successivo. Ma soprattutto, Giorgia è piena di amiche e amici in Cina che vogliono venire a studiare in Italia, magari solo per un anno: “A Milano – racconta – sono particolarmente attratti dalla Bocconi, dal Politecnico, dallo Ied e dall’Istituto Marangoni”. E quegli studenti che non recupera con il tam-tam dell’amicizia, li scova grazie a Wechat, una Whatsapp in salsa cinese “ma parecchio più evoluta”.

Annotazione geografica di non secondaria importanza: Wenzhou è una metropoli da oltre 3 milioni di abitanti nella regione dello Zhejiang, a sud di Shanghai. Stiamo parlando di un’area in grande ascesa. E ricca, molto ricca. Come ricco è il pubblico di studenti cinesi che guarda l’Italia. E questa è invece la buona notizia per chi ha una casa a Milano e la deve affittare: “I giovani cinesi – racconta Cristiana Sardella, che in questi primi mesi di business si è già fatta un’idea piuttosto chiara – cercano bilocali e trilocali, vogliono stanze grandi, vicine alla metropolitana. Scartano gli edifici decadenti, tendono a preferire il centro e le zone sicure. E gradiscono un arredamento moderno: abbiamo un appartamento a due passi da piazza Duomo che non riusciamo ad affittare non perché sia troppo caro, ma perché è arredato con uno stile antico”.