Le otto cose da sapere prima di trasferirsi all’estero

imageSono sempre più gli italiani che decido di vivere all’estero, oltre 3,6 milioni nel 2015 secondo il rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, quasi 2,3 milioni sono donne. Le motivazioni che guidano questi connazionali sono le più disparate, studio, lavoro, famiglia, amore, realizzazione personale. Francesca Prandstraller, docente dell’Università Bocconi, studia il fenomeno da anni e, anche sulla scorta di una sua esperienza personale, ha deciso di realizzare un’agile, eppure molto dettagliata, guida per una location di successo, come recita il sottotitolo di Vivere all’estero, pubblicato da Egea.

Una categoria crescente di nuovi espatriati sono quelli che scelgono di trasferirsi da soli, per mettersi in cerca di un lavoro, e sono i soggetti sui quali, spesso, pesa maggiormente il culture shock. Per loro, soprattutto, otto suggerimenti tratti dal libro.

Valutatevi con onestà: abilità, titoli di studio, certificazioni, tutto quello che sapete fare.

Stabilite priorità: cercate guadagno, divertimento, nuove conoscenze? Capirlo sarà fondamentale.

Pensate a un nuovo inizio: il trasferimento può essere l’occasione per ricominciare davvero.

Identificate gli ostacoli: cultura, lingua, stabilità politica, tassi di occupazione, l’importante è conoscere sin da subito quali potranno essere le difficoltà.image

Cercate relazioni: da subito, prima di partire, una rete di conoscenze che possa aiutarvi nelle prime fasi del percorso d’integrazione.

Sappiate dire no: siate selettivi, datevi tempo per capire quali sono le reali opportunità.

Concentratevi su voi stessi: la misura di ciò che farete sarete voi stessi, non il prestigio o il riconoscimento formale che ne potrebbe derivare.

Datevi tempo: ricordate che state imparando a vivere in un paese che non è il vostro.

Il volume non si limita a questo ma prende in considerazione puntualmente gli aspetti della questione, dalla fase preparatoria, all’eventuale rientro in patria, indagando le difficoltà di chi compie il salto seguendo il compagno o la compagna, oppure dei figli che si troveranno immersi in culture, lingue e sistemi educativi completamente differenti da quelli di provenienza. Una lettura utile per chi si accinge al grande salto.